Mi presento sono Giada, una studentessa di 22 anni, sono iscritta alla facoltà di lettere con indirizzo di design e discipline della moda. Dedico il pomeriggio allo studio, non amo le biblioteche, lo stare in silenzio. Amo la gente, per questo studio in un bar/bistrot, amo guardare le persone che frequentano questo posto, immagino le loro vite, qui ci sono gli abitudinari come me e la gente di passaggio. Oggi ero seduta al mio solito posto, dei bambini stavano festeggiando in questo locale e sono venuti da me offrendomi dei biscottini, mi sono commossa ed inesorabilmente ho incontrato lo sguardo di Monica Montenegro. Le ho confessato da perfetta sconosciuta che ho un’emotività forte e che, in una giornata cosi no, non potevo che essere rallegrata da dei bambini. Un gesto così semplice, mi ha riempito il cuore. Abbiamo parlato tanto, mi ha raccontato i suoi progetto nato da poco ‘il nostro posto’, e il suo mondo, così ho fatto io. Sono una studentessa che ‘da grande’ vorrebbe essere una stilista di alta moda per questo si sta dedicando come meglio può allo studio, ho lavorato per tre anni come fotomodella, un anno come commessa in una boutique e nel tempo libero mi dedico a dei bambini come babysitter. Lo studio è ora per me fonte di energia, di soddisfazione, il mio percorso è ancora lungo ma ce la sto mettendo tutta. Ho dovuto accantonare il lavoro di fotomodella, perchè lavoro è a differenza di quello che è l’immaginario comune qui al sud, labor dal latino fatica, implica energie ma anche una retribuzione. Purtroppo qui in Puglia, non è sempre concepito come tale, e diciamo che le mie caratteristiche fisiche non corrispondono agli standard, non sono una ‘stangona’, mi definiscono una bellezza particolare, una sorta di fata, ninfa; uno spirito racchiuso in un corpicino. Era un sogno, che per un periodo della mia vita si è realizzato, che è stato tangibile e reale anche con la pubblicazione di una foto che mi ritraeva, sull’archivio fotografico di Vogue, ma ripeto qui ti ostacolano e se non ti sposti un po’ più a nord non puoi concretizzarlo. Io non ho intenzione di andare via dal mio ‘bel paese’, mi ritengo fortunatissima ad essere nata in una nazione che possiede il 50% del patrimonio artistico mondiale. Non voglio strappare le mie radici; il mio essere è quello che è grazie a questi luoghi, al mare di cui si sfamano i miei occhi, al vento che culla i miei capelli, le mie idee sono generate da questo posto meraviglioso e non voglio andare via per rendere le mie idee utopistiche realtà. Avrei proseguito i miei studi in relazione al lavoro di fotomodella, perché entrambe queste passioni sono il cibo del mio essere; ma qui non si può, troppo bassa, la vita troppo stretta, il seno piallato ed il fondoschiena troppo largo, per non parlare dei capelli, sono rossa (dono genetico di mia nonna), insomma nulla a che vedere con le caratteristiche mediterranee che tutti richiedono. Raramente qualcuno abbandona questi canoni e decide di ritrarmi. Io non andrò via, io non sradicherò il mio essere, questo è il mio posto nel mondo e lotterò per poter realizzare i miei sogni qui, in Italia, in Puglia. Ringrazio Monica, che ha estrapolato dalla mia mente i miei pensieri e mi ha chiesto di metterli nero su bianco, la commozione non è mancata, e concludo citando lei : ‘i sensibili si riconoscono’ , apriamoci al mondo, alle persone che non devono mai diventare gente sconosciuta, abbiamo tutti qualcosa da dare, abbiamo tantissimo da ricevere dagli altri. Giada Zonno
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Monica Montenegro, 28 anni e mezzo, segni particolari “inquietudine”. Sul curriculum un ultimo lavoro da stagista legale. Lei vorrebbe seguire i suoi sogni, vorrebbe anche scrivere e cercare #ilnostroposto…quello dove nessun ragazzo si sente escluso o non all’altezza delle sue aspettative. Archivi
Giugno 2017
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