Sono Ilenia, ho 31 anni e questa è la mia storia. Mi sono diplomata come Perito Commerciale ad Indirizzo Amministrativo (ex diploma di ragioneria) nel 2006 e nello stesso anno mi sono iscritta all’Università, Facoltà di Economia, corso di laurea in Economia delle Banche e delle Assicurazioni. Non ho voluto pesare troppo sulle spalle dei miei genitori così nel 2008 ho iniziato a lavorare part-time in un call center come operatrice inbound. Lavorare e studiare non è stato facile, ho avuto anche molti problemi di salute in quegli anni che hanno contribuito a rendere ancora più difficile conciliare lo studio con il lavoro. Nel 2011 ho iniziato a stare meglio e ho capito che l’economia (più in particolare la matematica in realtà) non facevano per me. Il diritto mi ha sempre appassionata ed era la materia in cui eccellevo. Allora ho lasciato tutto, spinta dalla passione, ho deciso di intraprendere un percorso di studi differente: mi sono iscritta al corso di laurea in Scienze dei Servizi Giuridici ad indirizzo Impresa, Facoltà di Giurisprudenza, laureandomi nel 2015 con una buona votazione, 95/110. Avevo deciso cosa fare “da grande”: volevo fare la Specialista Legale in un'impresa. Decido perciò di parlare con i responsabili dell’ufficio del personale dell’azienda per cui lavoro per candidarmi e avere la possibilità di entrare a far parte dell’ufficio legale-amministrazione del personale ma senza esiti positivi, non perché l’ufficio sia già adeguatamente strutturato ma, perché preferiscono persone “che conoscono già certi meccanismi interni…”(????????). Ció che mi affligge tutt’ora è che non mi hanno mai dato la possibilità di dimostrare le mie effettive competenze e capacità oltre che considerare il mio REALE desiderio di continuare ad imparare. Delusa ed amareggiata, inizio ad inviare CV ad aziende, studi legali, mi sono iscritta ad ogni sito per la ricerca di un impiego. Non posso darmi per vinta. Voglio fare un lavoro in linea col mio percorso di studi, che mi piaccia e che mi gratifichi ma soprattutto che mi permetta di essere autonoma economicamente perché con un mezzo stipendio non ci paghi nemmeno mezzo affitto. Ho inviato centinaia di CV ma senza riuscire ad ottenere alcun colloquio: se sei assunta a tempo indeterminato non vieni affatto considerata perché i recruiter sanno che non accetteresti mai uno stage di 3 mesi. L’unica offerta che ho ricevuto però è stata da un’amica: “...In questa prestigiosa società cercano una ragazza che faccia telemarketing outbound e visto che tu hai esperienza nel settore…”. No, non ho esperienza di telemarketing. Perché quando sul CV si legge che lavori in un call center tutti pensano che passi la giornata a “vendere aria fritta”. No. Io sono una segretaria di centralino, passo chiamate, pendo messaggi, prenoto appuntamenti. Non vendo nulla. Ma ugualmente, a priori, ti considerano senza alcuna esperienza se non quella di "rispondere al telefono". Ormai con un’ansia cronica e disperata, sto tentando di accedere al settore pubblico, tramite il ginepraio di concorsi pubblici, dove non si sa se è davvero la meritocrazia che vince o la raccomandazione interna. Io voglio essere economicamente indipendente e creare una famiglia insieme al mio fidanzato ma nella condizione in cui mi trovo ora come faccio? È dignità questa? Ilenia Margani
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Monica Montenegro, 28 anni e mezzo, segni particolari “inquietudine”. Sul curriculum un ultimo lavoro da stagista legale. Lei vorrebbe seguire i suoi sogni, vorrebbe anche scrivere e cercare #ilnostroposto…quello dove nessun ragazzo si sente escluso o non all’altezza delle sue aspettative. Archivi
Giugno 2017
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